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Cosa rischi se vendi videocorsi online senza aprire partita IVA. Cosa può contestarti l’Agenzia delle Entrate? 3 cose da sapere

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Cosa rischi se vendi videocorsi online senza aprire partita IVA. Cosa può contestarti l’Agenzia delle Entrate? 3 cose da sapere

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Prima di esaminare nel concreto il testo del contributo, se è la tua prima volta qui, ecco

ALCUNI DEI SERVIZI DEI PROFESSIONISTI

DEL NOSTRO NETWORK

DIPARTIMENTO TRIBUTARISTI

Ti difendiamo da cartelle, avvisi di accertamento o verifiche fiscali, e combattiamo nel processo per farti ottenere l’annullamento o ti rappresentiamo per trovare un accordo con l'Agenzia delle Entrate e ridurre il debito;

Ti aiutiamo, grazie agli strumenti della pianificazione internazionale: - a proteggere il tuo patrimonio, conti correnti, immobili, beni, e renderli "intoccabili", con trust, società estere od altri strumenti avanzati di protezione; - a ridurre o azzerare le tasse pianificando il trasferimento all'estero della tua impresa, attività e/o dei tuoi assets, aprendo società estere, o trasferendo la tua residenza fiscale all'estero, utilizzando tutti i paradisi fiscali a tuo vantaggio; - a creare un PIANO B, per tutelarti qualsiasi cosa accada in Europa, anche acquisendo molteplici permessi esteri di residenza permanente o di lungo periodo, o persino seconde cittadinanze;

DIPARTIMENTO PENALISTI

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Vorresti iniziare a vendere online i tuoi videocorsi senza aprire la partita IVA?

In questa guida ti spieghiamo cosa può fare il Fisco se vendi online i tuoi contenuti video senza partita IVA.

Infatti, anche nel campo dell'e-commerce è fondamentale seguire alcune norme per essere in regola con il Fisco: noi ti consigliamo di evitare improvvisazioni e di affidarti ad un professionista, come un avvocato tributarista, anche per prevenire possibili verifiche fiscali da parte dell'Agenzia delle Entrate (e prevenire l’irrogazione di sanzioni che possono essere estremamente elevate), sia per comprendere i limiti oltre i quali la vendita senza partita IVA assume una connotazione “fiscalmente” rilevante.

Andiamo con ordine.

La vendita di videocorsi online rientra nel c.d. E-commerce diretto proprio perché siamo in presenza di una cessione virtuale di un servizio formativo, di tutoraggio attraverso la rete.

Considera che soltanto in pochi e specifici casi sarà possibile essere in regola con il Fisco senza l'obbligo di aprire la partita Iva.

In questo articolo ci possiamo limitare solo a trattare di 3 (tra tante altre) cose che devi assolutamente sapere sulla vendita di videocorsi online senza partita IVA e sulle contestazioni che potrebbe muoverti il Fisco: 

1) Vendita occasionale di videocorsi online.

Se la tua attività di vendita di videocorsi online ha carattere sporadico od occasionale in linea di principio non avrai l'obbligo di apertura di partita IVA.

Nel caso di vendita occasionale di videocorsi online potrai avvalerti dello strumento della Prestazione occasionale, anche se con dei limiti precisi (la più rilevante è quella della impossibilità di fare pubblicità al tuo corso o avere un sito) e dovrai considerare che per essere in regola con il Fisco dovrai rispettare determinati adempimenti ed in particolare certificare i proventi della tua vendita attraverso una ricevuta o quietanza di pagamento.

Nota bene: se non vorrai avere contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate la ricevuta dovrà contenere: l'indicazione precisa dei tuoi dati e di quelli dell'acquirente, la descrizione del servizio venduto, l'importo percepito (quindi, il costo del videocorso online), l'indicazione che si tratta di un corrispettivo relativo a vendita online occasionale, la sottoscrizione, l'indicazione della data.

Inoltre, ove l'importo nella ricevuta sia maggiore o uguale ad euro 77,47 euro dovrai apporre alla ricevuta una marca da bollo da 2 euro e nel caso in cui il pagamento avvenga tramite Paypal, varranno da ricevuta le relative notifiche di pagamento.

Se, invece la tua attività è esercitata in maniera continuativa nel tempo, stabile e professionale, allora devi aprire partita Iva.

Noi ti consigliamo di rivolgerti ad un professionista per capire quale regime è più conveniente per te.

Quali imposte e quali adempimenti in questo caso?

Cambiano a seconda che si aderisca al regime di partita IVA ordinario o forfettario (se vi sono i requisiti) e a seconda che si eserciti l'attività in forma individuale o come società.

Se i tuoi ricavi non superano una certa soglia sarà consigliabile aprire in regime forfettario: in questo modo pagherai solo il 15% delle tasse (calcolate non sull'intero fatturato, ma solo – ma il dato può variare – sul 40%).

Se guadagni oltre una soglia limite stabilita dalla legge (65.000 nel 2019) sei obbligato ad adottare il regime ordinario e dovrai pagare l'IVA.

Inoltre, aderendo al regime forfettario dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS (pagando i contributi in percentuale al fatturato) e non invece alla Camera di Commercio (e relativa iscrizione automatica alla Gestione INPS commercianti).

2) Vendere i videocorsi online sui Marketplaces.

Un'altra possibilità per vendere videocorsi online è quella di avvalersi dei marketplaces: piattaforme (come Amazon, e-bay) dove è possibile vendere ed acquistare prodotti e servizi di vario tipo.

La maggior parte dei marketplaces svolge un'attività di intermediazione nella vendita, in relazione alla quale viene richiesta, in genere, una commissione per ogni transazione eseguita.

Anche in questo caso sarà necessario rispettare le regole e procedure imposte, anche, dalla specifica piattaforma che si decide di usare.

3) Attività di vendita dei contenuti all'estero:

Una disciplina particolare è quella delle operazioni di vendita di videocorsi online all'estero.

In particolare sarà necessario distinguere tra varie fattispecie avuto riguardo a:

- cliente titolare di partita IVA (c.d. Business) o senza partita IVA;

- clienti che si trovano in un Paese europeo o extraeuropeo;

- clienti con partita IVA che si trovano in un Paese dell'Unione Europea e in questo caso la fattura sarà soggetta al meccanismo del Reverse Charge (il destinatario della fattura provvederà a liquidare nel suo Paese l'imposta IVA), e clienti con partita IVA che si trovano in un Paese extraeuropeo: in tal caso la fattura sarà emessa senza IVA;

- clienti senza partita IVA che appartengono ad un Paese extraeuropeo: fattura esente da IVA e clienti con sede nell'Unione Europea, in questo caso si potrà aderire d un regime speciale (c.d. MOSS) che permette il pagamento dell'IVA in Italia.

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In conclusione, noi ciò che ti consigliamo è di evitare improvvisazioni e rivolgerti ad un esperto, come un avvocato tributarista, poiché nel nuovo scenario nazionale e sovranazionale, la vendita online di videocorsi necessita di un esame approfondito circa i profili fiscali e sula valutazione della necessità di aprire partita IVA per evitare problemi con il Fisco (e, magari a distanza di anni, elevate sanzioni).

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Queste sono solo alcune cose da sapere in materia di vendita di videocorsi online senza partita IVA e sulle contestazioni che poterebbe muoverti il Fisco. Tuttavia, le cose da sapere possono essere molte di più e poiché richiedono un esame ben più approfondito, e l’esame di copiosa giurisprudenza, anche internazionale, non possono essere esaminati ora. Però puoi visionare le tante sentenze pubblicate in questo sito per farti un’idea da solo.

 

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